REGGIO EMILIA – “Se si parla di cocaina e di cannabis, le persone che arrivano ai servizi sono molto poche, rispetto alla diffusione massiccia che c’è sul territorio” dice Monica Veroni, operatrice del Ceis, il Centro Solidarietà di Reggio.
I servizi in questione sono dedicati a chi soffre di dipendenza da droga. Da oltre quarant’anni li fornisce il Ceis, Centro di solidarietà di Reggio Emilia. Visti con gli occhi degli operatori, i casi trattati assumono il classico aspetto della punta dell’iceberg: “Noi vediamo adesso una quasi totalità di persone che fanno uso di cocaina, a differenza degli anni ’90 in cui l’unica sostanza era l’eroina. Negli ultimi anni c’è stata un’impennata dell’uso di crack” aggiunge Monica Veroni.
Le dipendenza dal crack emerge anche dai numeri della questura che collega il fenomeno all’aumento di episodi di microcriminalità come i furti nelle auto in sosta: “La durata dell’effetto di crack è di 5-10 minuti e il bisogno di fumare nuovamente è molto forte. Quando entri in quel vortice lì sei impegnato a cercare i soldi per avere la fumata del momento”.
Attraverso il fumo viene inalata anche la variante attualmente più diffusa di eroina. Monica Veroni lavora per il Ceis dal 1992, da dieci anni si occupa della presa in carico di assuntori problematici che chiedono aiuto. Rispetto al passato, ci spiega, il divario di genere si è ridotto. Il consumo di sostanze è aumentato tra le persone di genere femminile, specie tra i giovani. Giovani che oggi hanno facile accesso alle droghe a prezzi convenienti: “La si trova facilmente perché internet aiuta ad arrivare dappertutto – conclude Monica Veroni -. Una delle sostanze che si sta diffondendo tra i giovani è la ketamina che fino a qualche anno fa esisteva solo nei rave”.
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