REGGIO EMILIA – L’ultima volta di uno spettacolo di opera al municipale Valli risale al febbraio 2020. Furono Cavalleria Rusticana e Pagliacci a scampare di pochissimo il lungo lockdown. Ora l’opera è pronta a tornare, nell’ambito della programmazione estiva della Fondazione I Teatri. Martedì 6 e giovedì 8 luglio vanno in scena due pietre miliari di Claudio Monteverdi. Si tratta de Il ballo delle ingrate e Il combattimento di Tancredi e Clorinda. Una coproduzione col Teatro Ponchielli di Cremona.
Entrambi gli spettacoli si muovono tra tecnologia, video e teatro, con la parte musicale affidata a Il Pomo d’Oro, diretto da Francesco Corti. L’orario di inizio è alle 20. Un dittico che alcune recensioni hanno definito “in technicolor”, e che nel suo recentissimo debutto a Cremona è stato salutato con favore sia dal pubblico sia dalla critica.
Simone Derai, che ha curato regia, video, scene e costumi, limita al massimo i movimenti degli interpreti sul palco e si affida a due lunghi ed efficaci video per la narrazione degli eventi evocati dalle opere di Monteverdi. Così, nel Ballo delle ingrate, siamo idealmente nella magnifica Galleria degli antichi di Sabbioneta, che tuttavia si rivela poi un semplice sfondo in uno studio. Qui i personaggi prendono vita intorno alla nobile Margherita di Savoia, per il cui matrimonio con Francesco Gonzaga il Ballo venne composto nel 1608.
Il Combattimento tra Tancredi e Clorinda – che prende le mosse dall’episodio della Gerusalemme Liberata del Tasso in cui Tancredi, paladino cristiano, e Clorinda, guerriera musulmana, si sfidano ad un duello in cui la donna muore per mano dello stesso Tancredi chiedendo nell’ora estrema di ricevere il battesimo cristiano – diventa invece uno scontro di scherma tra due giovani di oggi. In questo modo, Anagoor interviene proprio andando ad esporre questo grumo tragico nella musica di Monteverdi, mettendo in luce le aberrazioni dell’agone tra i generi.











