BOLOGNA – Continua a crescere in Emilia-Romagna la raccolta differenziata di rifiuti: nel 2023 ha raggiunto il traguardo del 77%, sempre più vicino all’80% che rappresenta l’obiettivo regionale del 2027. Non solo, nonostante il forte aumento della raccolta differenziata, i costi di gestione del servizio restano competitivi. Nel 2024, il costo medio per tonnellata di rifiuti urbani gestiti si attesta a 339 euro, inferiore sia alla media del Nord Italia (345 euro), sia a quella nazionale (398 euro). Il costo per abitante è invece sostanzialmente allineato alla media italiana.
È la fotografia scattata dal rapporto “Servizio gestione rifiuti urbani in Emilia-Romagna. Report costi anni 2019-2024”, realizzato da Atersir, l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti, che dal 2013 definisce i costi tecnici del servizio rifiuti per tutti i Comuni emiliano-romagnoli. Le province più virtuose che nel 2023 hanno già raggiunto o superato l’80% di differenziata sono Forlì-Cesena (82%), Parma (80%), Reggio Emilia (83%).
L’analisi ricostruisce il valore del costo del servizio per il territorio per gli anni 2019-2024, annualmente oltre 900 milioni di euro. “I risultati raggiunti – sottolinea Atersir – sono frutto di una pianificazione mirata e di affidamenti di servizio strutturati attraverso gare o affidamenti diretti a società pubbliche, capaci di fissare obiettivi ambientali precisi per i gestori. Ad oggi, sono 12 gli affidamenti completati dall’agenzia dal 2012 relativi al servizio rifiuti, per un valore contrattuale complessivo di oltre 6 miliardi di euro e un bacino di utenza che supera i 3,3 milioni di abitanti, distribuiti nei 12 bacini gestionali”