RUBIERA (Reggio Emilia) – “Appena sento anche un minimo rumore, sobbalzo e non riesco a dormire”. Non riesce più a chiudere occhio Pasquale Brau, il tecnico metalmeccanico residente a Rubiera che si trovava per lavoro in Turchia, a Karamanmaras, nella notte tra domenica 5 lunedì 6 febbraio, quando si è verificato il terribile terremoto. Karamanmaras conta oltre 1 milione di abitanti ed è la città più vicina all’epicentro del sisma. Quando la terra ha tremato per la prima volta erano le 4 del mattino ora locale, le 2 in Italia e lui era nella sua camera di albergo e stava dormendo.
“Nella stanza tremava tutto, ho provato ad uscire e la scala del terzo piano è crollata, fuori non si vedeva niente, tutto era avvolto nella polvere”.
Pasquale ha toccato con mano in Turchia distruzione e morte e ha perso un giovane collega che gli faceva da guida nella sua missione per contro di una azienda di Scandiano la Az Coami: “Aveva 29 anni, un ragazzo molto in gamba che si stava per laureare in filosofia”.
Quando è tornato a casa Pasquale ha potuto riabbracciare la moglie Manuela e la figlia Alessia che tra pochi giorni diventerà mamma e che hanno trascorso giorni di autentica angoscia. A Rubiera ha trovato ad accoglierlo anche il sindaco Cavallaro che ha voluto incontrarlo
“Ho voluto dargli il bentornato a nome di tutta la comunità”, dice Cavallaro.
Il sindaco si è reso disponibile per cercare di attivare forme di aiuto per i luoghi colpiti dal terremoto, con Pasquale pronto a fare da tramite: “Vorrei tornare là e se possibile dare una mano”.
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