REGGIO EMILIA – Una storia che ritorna dal passato, anche se la parola fine è stata scritta solo di recente con la conclusione a fine aprile 2024 della causa che opponeva l’amministrazione straordinaria di Artoni Trasporti e tre ex amministratori del gruppo. Le parti hanno trovato un accordo stragiudiziale con Luigi e Anna Maria Artoni e Roberto Menozzi chiamati a pagare 2 milioni di euro, senza che questo comporti alcuna ammissione di responsabilità per il crack del gruppo nel 2017, poi finito in amministrazione straordinaria, quando fu accertato un passivo di 207 milioni. Fu proprio nell’ottobre di quell’anno che Sergio Beretta, commercialista romano nominato commissario giudiziale di Artoni Trasporti depositò una relazione in cui imputò la crisi del colosso reggiano a “errate scelte strategiche”, in particolare per l’acquisto di software e supporti informatici dalla società del Gruppo Alemea Technology.
Ebbene, al manager bolognese che era all’epoca direttore finanziario dell’Artoni Trasporti e che oggi lavora per un’azienda di Faenza che progetta, produce e commercializza sistemi di controllo di radiazioni ionizzanti, è dedicato uno dei report dell’organizzazione finito nell’inchiesta della Dda di Milano. Nelle intercettazioni riportate nell’ordinanza del Gip del Tribunale di Milano si scopre così che nell’ottobre di due anni fa il manager e gli ex vertici dell’Artoni Trasporti sono stati oggetto di numerose interrogazioni illecite a Punto Fisico e SDI, la banca dati delle forze dell’ordine. Oltre a loro l’organizzazione, proprio in riferimento a quel dossier, si è interessata anche al banchiere di origini reggiane Giampiero Maioli, oggi numero 1 di Cariparma.
A cosa servivano le informazioni raccolte? Questo potrà essere chiarito solo dal prosieguo delle indagini, anche se alcune intercettazioni agli atti dell’inchiesta rivelano che l’Agenzia Equalize di cui è Ad l’ex superpoliziotto, Carmine Gallo, anche lui ora ai domiciliari, stava piazzando sul mercato un sistema specializzato in analisi reputazionali. Ai potenziali clienti era spiegato come, grazie alla licenza investigativa in loro possesso, con la loro piattaforma si potevano trovare informazioni assolutamente uniche e non paragonabili a quelle reperibili dai concorrenti.
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