REGGIO EMILIA – Tra bevande, generi alimentari e regali di Natale i reggiani spenderanno 208 milioni di euro. La maggior parte, 127 milioni, saranno destinati all’acquisto di cibo, mentre i restanti saranno spesi per altri articoli legati al Natale.
A dirlo è una indagine dell’ufficio studi di Lapam Confartigianato. “Nonostante l’aumento dell’inflazione stia condizionando le scelte dei consumatori – dice il presidente del settore alimentare dell’associazione, Francesco Caselli – anche quest’anno a dicembre si registra una modfica delle abitudini di acquisto: il valore delle vendite al dettaglio è aumentato del 25% rispetto alla media mensile annuale”.
A trainare le vendite è il settore alimentare, grazie soprattutto ai prodotti Dop e Igp. In questo ambito le imprese a Reggio Emilia sono quasi 800, con un totale di più di 3mila addetti. Cresce anche l’export, che vede il nostro territorio ai vertici a livello nazionale: in Italia le esportazioni sfiorano il 3% del valore aggiunto, mentre nella nostra città si raggiunge il 4,2%. Dati che si inseriscono in un contesto difficile, a causa dell’aumento dell’inflazione e dei prezzi delle materie prime. A ottobre i prezzi al consumo sono aumentati del 12% (a fronte del +3% dello scorso anno).
Nell’ambito alimentare, sono cresciuti del 14% (un anno fa l’aumento era stata dell’1%). I prodotti che crescono maggiormente sono pasta secca, fresca e cous cous, oltre al pane fresco. Le bevande analcoliche sono aumentate del 11%, un anno fa registravano un +1%.
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