REGGIO EMILIA – Sono circa 250 gli atleti in Italia che hanno concluso il circuito delle World Marathon Majors, le maratone con oltre 40 mila iscritti. Il 5 marzo dopo aver tagliato il traguardo di Tokyo potranno dire di averlo fatto anche i reggiani Andrea Merlatti, Matteo Monti, Roberto Scarabelli e Azio Bertolini, che hanno seguito le orme di Guido Menozzi e Bruno Benatti. “Ho gareggiato dieci volte a Reggio e ho partecipato alle più importanti maratone italiane – dice Andrea Merlatti -. Alcuni anni fa mi è venuta voglia di seguire questo circuito all’estero. Sono stato a Londra, Berlino, Chicago, Boston e sono ritornato a New York. Mi manca Tokyo per finire”.
Per Merlatti la prima major è stata, nel 1992, a New York: “E’ la maratona più emozionante, in quel giorno la città è completamente ferma, tutti ti aspettano, c’è un tifo incredibile e una partecipazione pazzesca. Ma non è una maratona facile: ci sono punti un po’ tecnici con i i sali-scendi, è una maratona da interpretare bene. L’ho fatta cinque volte ma continuo ad avere un po’ di difficoltà soprattutto nella seconda parte perché è quella più dura”.
Nel 1989 Merlatti è entrato a far parte della prima squadra di Triathlon di Reggio. Ha gareggiato su tutte le distanze, dallo sprint all’Iron Man, dall’Austria alle Hawaii, per tre volte campione italiano della sua categoria di età. Oggi ha 60 anni e continua a lavorare come dirigente di azienda: “Ci vuole quel minimo di organizzazione che porta a conoscerti, rispettare il tuo corpo, allenarti quando te la senti, saperti riposare e non esagerare mai”, aggiunge. Una passione che lo sta portando verso la medaglia a sei stelle riservata a chi finisce il circuito delle majors: “Dagli anni ’90 ho sempre fatto almeno una maratona all’anno. E sono ancora qui a continuare a correre, spero di non fermarmi adesso”.
Maratona: Merlatti, Monti, Bertolini e Scarabelli a Tokyo per terminare le Majors. VIDEO
28 dicembre 2022Il 5 marzo nella capitale del Giappone i quattro atleti reggiani correranno l’ultima delle sei più importanti maratone del mondo. “Quella di New York resta la gara più emozionante e difficile”, ci ha detto Merlatti










