REGGIO EMILIA – C’era un tempo in cui, in occasione di Parma-Reggiana, i tifosi granata (che allora si chiamavano sportivi), partivano con la propria auto dalla città o dai paesi della provincia, arrivavano al “Tardini”, guardavano la partita, imprecavano contro arbitro e avversari e poi se ne tornavano a casa. Oggi, tutto questo è un film di fantasia.
Nel 2023, probabilmente nessun reggiano potrà varcare i ponti sull’Enza e assistere al derby del prossimo 2 settembre. Dopo i cinque durissimi Daspo emessi nei confronti di tifosi della curva della Reggiana e, viste le reiterate reciproche provocazioni comparse su muri e social fin dal giorno in cui uscì il calendario, la questura di Parma sarebbe intenzionata a chiedere all’Osservatorio di vietare la trasferta dei reggiani nella città ducale. E potrebbe non essere la sola.
Il prossimo 23 settembre lo Spezia ha ufficialmente dichiarato che lo stadio Picco sarà inagibile e quindi la partita casalinga con la Reggiana sarà giocata a Cesena. Considerato che spezzini e reggiani transiterebbero sulla medesima autostrada, è scontato che le autorità impediscano la trasferta ai tifosi ospiti, cioè i granata.
La questura di Reggio, fin da domenica scorsa, ha intensificato la scorta che segue i torpedoni che accompagnano i supporter della Reggiana in occasione delle partite esterne. Anche sabato prossimo saranno parecchi i poliziotti che da via Dante seguiranno la trasferta degli ultrà a Como, dove il questore locale ha concesso solamente 500 biglietti dato che tra le due tifoserie ci sono vecchie ruggini.
C’era un tempo in cui esisteva uno sport che si chiamava calcio e stadi in cui gente normalissima andava a sostenere la propria squadra. Oggi quel tempo e quello sport sono definitivamente estinti.
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