REGGIO EMILIA – Entro la settimana i soci della Reggiana potrebbero riunirsi per il consiglio di amministrazione. Il punto di partenza – anzi, meglio, di ripartenza – per il futuro, anche se il silenzio di questi giorni non è stato inoperante. Non si parla dei prossimi mesi, ma delle prossime settimane, e di un’agenda che urge scrivere. Sicuramente anche dal punto di vista tecnico, e sono 21 i giocatori sotto contratto; ma la parte tecnica segue la programmazione economica e i soci vengono da una stagione in cui hanno messo mano al portafogli pesantemente. La Reggiana è costata complessivamente, tra squadra, costi partite, dipendenti e altre voci, più di 8 milioni, e a quanto ci risulta non dovrebbe esserci alcun sostanziale disavanzo, ma questo perché durante l’anno i soci hanno ricapitalizzato e rimpinguato le casse granata, tramite sponsorizzazioni, con una cifra che ipotizziamo possa essere vicina ai 4 milioni e alla quale ovviamente ognuno ha contribuito in proporzione rispetto alle proprie quote.
Al momento, i maggiori azionisti hanno espressamente detto di esserci e di non volersene andare. Parliamo del patron Romano Amadei, che ha quasi il 44% della società, e del presidente e amministratore delegato Carmelo Salerno, che detiene quasi il 30% e che ha confermato la propria volontà allo stesso Amadei prima della partita di ritorno con la Feralpisalò, che ha poi sancito l’uscita della Reggiana dai playoff. Ad ora il vicepresidente Cesare Roberto ha l’8,47% delle quote; l’altro vicepresidente Giuseppe Fico, l’ex presidente Luca Quintavalli e l’ex amministratore delegato Mauro Carretti detengono il 5,42% a testa; Iller Reggiani ha il 2,08% delle quote. Il fatto che entrambi, Amadei e Salerno, rimangano, non vuol dire, tornando alle riflessioni iniziali, che manchino le domande sulla gestione del prossimo futuro.
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