REGGIO EMILIA – Così lontano, così vicino. Il titolo del capolavoro di Wim Wenders potrebbe essere utilizzato per descrivere il possibile futuro di Sassuolo e Reggiana. Sì, perché nella prossima stagione i due universi, lontanissimi e molto diversi, che condividono lo stesso stadio potrebbero clamorosamente ritrovarsi nella stessa categoria.
I neroverdi sono penultimi in serie A, reduci da una serie inaspettata di sconfitte che ha portato all’esonero del tecnico Dionisi sostituito con Ballardini: a pesare sul finale di stagione ci si è messo pure il grave infortunio subito dalla stella Berardi a Verona nell’ultimo turno, per lui campionato finito. Una lotta per non retrocedere che, in serie B, vede coinvolti anche i granata, al momento fuori anche dalla zona playout e dunque salvi.
Certo, se le due squadre si ritrovassero insieme in B sarebbe davvero sorprendente, non certo per la Reggiana, squadra che sta meritando di rimanere in cadetteria, ma per un Sassuolo che nessuno pronosticava ai nastri di partenza così messo male. Una eventualità che non dispiacerebbe, tanto per usare un eufemismo, ai molti tifosi granata che non hanno mai digerito la presenza del Sassuolo a Reggio Emilia. Dicevamo in precedenza, due mondi lontani: da un lato un Sassuolo, equipe au caviar, “squadra al caviale” come direbbero i francesi, ricca, ma senza troppo radicamento sul territorio; dall’altro una Reggiana che ha riscoperto il calcio che conta di recente, che ha decisamente meno risorse ma che è sostenuta dalla passione mai tramontata del popolo granata. Anche se non va dimenticata una certa collaborazione tra i due club sul fronte mercato.
Per ora sono solo scenari e ipotesi, nemmeno immaginabili qualche anno fa quando i granata erano stati costretti a ripartire dai dilettanti e a Sassuolo prendeva forma il calcio spettacolo firmato De Zerbi. Ma attenzione, i finali di stagione dei campionati di calcio sono come quelli di certe serie tv. Imprevedibili.
Reggio Emilia calcio serie B Sassuolo calcio seriea tim AC Reggiana 1919