REGGIO EMILIA – La parola d’ordine del nuovo numero uno della Reggiana, Carmelo Salerno, è consolidamento: prima di sognare grandi traguardi bisogna porre le basi per non vivere più il dramma della Serie C. “Voglio creare una società solida – le sue parole alla stampa nel giorno della presentazione – che possa fare un calcio sostenibile e restare per i prossimi 21 anni in un campionato che non sia la C”.
Ma diventare presidente della Reggiana, dopo essere stato numero uno del Modena e vivere oltre Secchia, non crea imbarazzo? “Quello che sto facendo mi riempie d’orgoglio, nessun imbarazzo”.
Romano Amadei, patron dell’Immergas e compagno di viaggio anche nell’esperienza canarina, è l’esempio a cui ispirarsi: “Cercherò di fare il presidente tenendo conto di quanto mi ha insegnato fino ad adesso – ha detto Salerno – ovvero lavorare tanto e parlare poco”.
Nell’immediato, l’obiettivo è riportare la Reggiana a casa in via Agosti. Ma il neo presidente vuole che il suo primo atto ufficiale riguardi l’allenatore Massimiliano Alvini: “Spero di utilizzare il prima possibile la mia penna per firmare l’estensione del contratto”.
Le note negative? Gli stadi senza pubblico e soprattutto l’amarezza per la sconfitta a tavolino con la Salernitana. “Non avevano uno strumento giuridico per rinviare la partita, ma ne avevano uno di persuasione nei confronti dei campani che non hanno voluto adottare…”.
Servizio Tg di Luca Montanari
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