REGGIO EMILIA – Il presidente granata Carmelo Salerno va dicendo da tempo una cosa: che la Reggiana è un patrimonio del territorio, dando alla parola “patrimonio” anche l’accezione principale e meno metaforica, cioè quella economica. Ieri sera, ospite della prima puntata di To Be Reggiana, ha ripetuto il concetto dettagliandolo con una scadenza temporale non da poco. “Abbiamo in mente un progetto per cui servono 2-3 anni: se andrà in porto, la Reggiana avrà un futuro; altrimenti ben presto dovrà cambiare proprietà”.
C’è una sorta di dead line, quindi. E anche l’appello fatto alla piazza durante la campagna abbonamenti, che è ripresa e che terminerà sabato, va nello stesso senso. “I tifosi sono tantissimi – ha aggiunto Salerno – più che in molte piazze di B. Vorrei ringraziare uno a uno loro e gli sponsor, ma vorrei anche che ognuno di loro si sentisse proprietario della Reggiana”.
Non si tratta, ovviamente, di scommesse quanto di lavoro, e di un lavoro in prospettiva. Con questa visione è stato fatto il mercato estivo e con questa finalità sta operando il direttore sportivo Roberto Goretti. Le parole guida sono “autofinanziamento” e “valorizzazione” dei giocatori. Secondo il famoso sito Transfermarkt, la rosa granata vale 6,93 milioni ed è in cima al girone B superando di poco l’Entella. E’ tanto, ma è meno di più di una rosa dei gironi A e C, dai 13 milioni con cui è valutata la Juve Under 23, ai 10 del Crotone, agli oltre 7 di Vicenza e Triestina. Anche se si parla di valutazioni del tutto teoriche.
Goretti ha raccolto il testimone di Doriano Tosi, un nome che per la Reggiana degli ultimi anni ha significato molto. “L’ho sentito dopo la partita con la Lucchese per la prima volta – ha confidato Salerno – Abbiamo parlato un’ora e 25 minuti. Non ce l’ha con me e mi ha dato la sua benedizione”.
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