REGGIO EMILIA – Chissà cosa sta pensando capitan Rozzio, o Luca Cigarini, che da leader, prima della sfida con la Fermana, ha voluto parlare alla squadra, ai suoi compagni. Chissà cosa sta pensando chi c’era l’anno scorso e chi c’è stato in serie D. Chissà cosa sta pensando chi ha scelto Reggio come propria casa e chi, a Reggio, ci è nato, e quella voglia la sente da quando ha iniziato a muovere i primi passi. Chissà cosa sta pensando il presidente Carmelo Salerno, chissà cosa sta pensando Romano Amadei: il primo commuovendosi, il secondo con le sue proverbiali battute.
Questa notte prima degli esami, questa notte prima di Olbia, è stata conquistata passando per varie materie. C’è stata Fiorenzuola, all’inizio del primo quadrimestre, e quella sconfitta per 5-0: un po’ come quando il predestinato a essere primo della classe viene colto in castagna e fa scena muta. Troppo bruciante e choccante per essere commentato, da vergognarsi, rimettersi testa bassa sui libri, applicarsi. C’è stata Torres – Reggiana. Era il 20 novembre. 0 – 2. Da lì, primi in classifica, primi da soli, per quattro mesi. Il talento unito all’applicazione, quando non sbagli un compito in classe, non manchi di fare bene ad un’interrogazione. C’è stata Cesena. La consacrazione. Il tema venuto meglio, quello per il quale il professore ti elogia davanti a tutta la classe.
E poi. E poi è arrivato il secondo quadrimestre, è arrivata quel Reggiana – Entella dell’11 marzo. “Il ragazzo ha qualcosa, qualcosa lo blocca – dicono i professori – C’è qualche problema a casa? Va tutto bene?”. “Sì, va tutto bene”, è la risposta sicura ma pure un po’ preoccupata. Perchè è vero, non c’è nulla che non vada, eppure il rendimento cala, rallenta, si ferma. Arriva il primo aprile, arriva Reggiana – Recanatese. E questa volta il tema più bello lo fa l’Entella, quel compagno di classe che era sempre rimasto un pochino più indietro. Bravo eh? Ma non come noi. Serve qualcos’altro ancora quindi, serve di tornare sui libri e sul campo, servono umiltà, silenzio e riflessione. Per capire come ripartire, come trovare la forza. Non dagli altri però, ma dentro di sé. Ed ecco il 6 aprile, ecco Reggiana – Fermana.
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