REGGIO EMILIA – Da un gruppo ad alto tasso tecnico ma a tasso di concentrazione meno alto ad una macchina organizzata. Da una macchina organizzata a una squadra consapevole. Da una squadra consapevole a uomini con un obiettivo comune e che si vogliono bene per davvero, vedi la dedica di Eric Lanini a Lorenzo Libutti, il granata più amato dai granata. Da uomini con un obiettivo comune e che si vogliono bene per davvero, alla domanda: cosa può fermare questa squadra? La risposta dettata dalla speranza e anche dalla logica è “niente”, poi però c’è l’imponderabile. A meno che non ci siano suicidi sportivi, ad ora l’imponderabile corrisponde agli infortuni e all’eventuale peso delle assenze. Oltre al già citato Libutti, per il quale è in forse l’intervento chirurgico dopo la frattura del perone che ha interrotto la sua stagione, sono fermi ai box Cauz, per il quale occorreranno alcune settimane, Rossi e Rozzio che rientreranno in settimana, Montalto, Cremonesi e Nicoletti per i quali i tempi sono ancora incerti.
“Son cose da gestire, non sarà ne la prima ne l’ultima volta. E’ chiaro che non sono contento neanche io che ci sia questa situazione, ma capita. Reputo il nostro un gruppo comunque omogeneo, e che mi dà altre soluzioni; ci sono giocatori che chiamati in causa hanno risposto ‘presente”’. Così Diana alla vigilia del match con l’Alessandria, che ha poi orgogliosamente portato la Reggiana a +7 sul Cesena.
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