REGGIO EMILIA – Dieci mesi di lavoro e quattro in cima alla classifica, solitari. Eppure, rischiano di essere questi gli istanti più significativi, quelli in cui il direttore sportivo Roberto Goretti rientra dopo aver parlato con i tifosi, sconfortati. Anzi, dopo averli ascoltati come ha confermato lui stesso. “Andavano solo ascoltati. Hanno ragione, ci hanno detto di mettercela tutta da qui alla fine. E’ giusto che ognuno di noi provi dolore per come sono stati persi i punti in queste ultime settimane. Adesso, dobbiamo stare tutti uniti e basta con le pugnette: i campionati li si perde nella testa e li si vince in campo”.
Sono state solo le sue le dichiarazioni dopo il pareggio con la neopromossa Recatanese: un risultato deludente diventato un piccolo incubo con la vittoria dell’Entella che ora, in virtù degli scontri diretti, è virtualmente promossa in serie B. Solo le sue le dichiarazioni, come era stato dopo Fiorenzuola. Lo sconforto era uguale, solo che all’epoca era in dubbio di poter fare una stagione di vertice, adesso è in dubbio di poterla vincere quando la si aveva in tasca dopo Cesena.
Alle 10.30 la squadra si è ritrovata a Cavazzoli per l’allenamento e le espressioni sui volti erano similari al meteo. E’ tornato l’inverno, comunque la si voglia vedere. Ma l’estate può ancora spuntare. Le ambizioni singole devono collimare con quelle di squadra. Solo questa la ricetta possibile, oltre alla motivazione fino alla fine: quella che ha chiesto lo stesso patron Romano Amadei andando negli spogliatoi subito dopo la fine del match. Il direttore generale Vittorio Cattani era anche questa mattina a Cavazzoli. “L’unica cosa da fare adesso è stare uniti”.
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