REGGIO EMILIA – L’importanza di indossare quella fascia, la fascia di capitano della Reggiana, sul campo e fuori, in un anno così, in cui si lotta: si lotta ancora contro il virus, e 11 uomini che giocano a calcio possono regalare qualche momento di leggerezza anche con gli stadi vuoti. “Mi sento reggiano ed è ancora più d’orgoglio per me essere capitano in un anno in cui lottiamo per la salvezza”. Paolo Rozzio è a Reggio da cinque anni, ha vissuto tutti gli ultimi travagli, fino alla gioia del luglio 2020, e non ci pensa proprio a mollare. Però ci sono momenti come questo in cui bisogna in poche ore liberarsi mentalmente di una batosta come quella presa dal Lecce, mettere la testa solo su sabato e sulla Cremonese, e si sente ancora di più la nostalgia per colui da cui ha ereditato quella fascia di capitano: Alessandro Spanò, all’estero per studiare: “Mi manca molto, come uomo e come compagno di squadra perché nel reparto è di un’altra categoria”. Sul pensate ko contro il Lecce: “Ci dispiace per la figuraccia, ma abbiamo resettato: veniamo da un momento positivo, abbiamo trovato una buona quadra tattica”.
Ospite di To B Reggiana, oltre al giornalista e radiocronista Roberto Tegoni, uno degli indimenticabili numeri 11 granata, Dario Morello, adesso referente per Reggiana Forever e fondatore della Morello Football School di Masone: “Questa Reggiana ha testa e qualità, crede in se stessa”.
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