REGGIO EMILIA – Le serie tv: adesso sta guardando Mare Fuori. Tutto il tempo che riesce, mister Aimo Diana lo passa con la famiglia e la mini pausa pasquale in questo ha aiutato. Prima della partenza per Olbia, ha programmato la visita a mamma Rina: una pizza e due chiacchiere. “E’ disperata, deve patire anche adesso che sono allenatore”.
Sono giorni in cui bisogna fare tutto il possibile per credere che sia un’attesa normale, che sia una partita normale, che sia una tensione normale. Anche se è tutto il contrario. C’è un lavoro da finire, c’è da raccogliere quello che si è seminato negli ultimi due anni. Nella conferenza stampa di metà settimana l’allenatore della Reggiana ha detto di vedere nei ragazzi “un’ottima intensità e il giusto nervosismo, la squadra sta bene. Poi la mente viaggerà, ma dobbiamo isolarci, da tutto”.
La Reggiana ha due possibilità per mettere a segno il match point: che l’Entella perda o pareggi. Ovviamente, però, i granata devono vincere contro un Olbia sospinto da un Ragatzu in stato di grazia e da un Emerson che ha poco meno dell’età di Diana, ma che ancora dice la sua. Ai sardi, tra l’altro non ancora matematicamente salvi, serve un punto. La Recanatese, che approda alla corte dell’Entella, è invece senza preoccupazioni.
Nonostante le premesse, sarà difficile che si arrivi ai mille tifosi reggiani in trasferta: c’è molta difficoltà a trovare voli e traghetti, i prezzi sono lievitati. Ma sarà comunque esodo. Del resto, le imprese sarebbero meno imprese senza la spinta del cuore: “Voglio citare Pioli: bisogna sognare, andiamo con la valigia dei sogni”, le parole di Diana.
Reggio Emilia calcio Serie C AC Reggiana 1919 Aimo Diana olbia-reggiana











