REGGIO EMILIA – Per ora solo uno ha parlato, anche se le sue parole pesano il doppio se non il triplo: il patron Romano Amadei. Ha ribadito: io ci sono, rimango. Perché adesso la domanda è proprio questa: non solo come si riparte psicologicamente, organizzativamente ed economicamente, dopo la debacle ai playoff arrivata come uno tsunami a mare piatto, ma soprattutto da chi e con chi.
Presidente e soci granata si sono presi qualche giorno di tempo: per smaltire lo choc, per ritrovarsi, per capire chi va e chi resta e per poi parlare pubblicamente con una voce sola, per quanto possibile. Ma non solo loro stanno riflettendo. Lo sta facendo sicuramente anche Aimo Diana. Venerdì sera, a eliminazione caldissima, aveva detto di non pensare minimamente al proprio futuro, ma adesso qualche giorno è passato e per un mister il calcio è, sì, emozione, ma in primis lavoro: al netto di quello che potrà chiedergli la società, Diana desidera rimanere a Reggio dopo la stagione passata da trionfale a fallimentare nel giro di 20 giorni e per la quale si è assunto ogni responsabilità?
Nonostante le critiche dei tifosi, comprensibili dal punto di vista emotivo, e nonostante com’è finita, Diana ha fatto vedere uno splendido calcio e ha guidato un gruppo ben costruito al traguardo degli 86 punti. Se rimanesse, quindi, sarebbe per ottenere senza se e senza ma quella serie B sfuggita quest’anno, quindi difficile dire cosa succederà. Può essere che abbia voglia di provare la cadetteria già dalla prossima stagione. Nei siti specializzati d’Oltrenza, il suo nome è stato accostato alla panchina del Parma anche se non è stato l’unico, vedi Pecchia e Zanetti, papabili però anche per la panchina dell’Udinese. Aggiungiamo che due delle società che avevano avvicinato Diana lo scorso anno assieme alla Reggiana, ovvero Pordenone e Crotone, sono retrocesse.
Gran parte di questi ragionamenti, però, lascia il tempo che trova fino a quando la società non avrà messo a punto un budget. Sono otto i giocatori in scadenza al 30 giugno: Cremonesi, Del Pinto, Lanini, Libutti, Marconi, Russo, Scappini e Porcino.
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