REGGIO EMILIA – Tutti allo stadio Menti. Tutti tranne Gianni Perin e il patron Romano Amadei. Lo raggiungiamo al telefono alle 16.15, Vicenza-Reggiana è finita da poco, un gol all’inizio e un gol alla fine subiti, solito copione. Anche il quartultimo posto sfuma. Amadei è in ditta a Lentigione. La partita non l’ha vista, ma fa comunque il riassunto: “L’anno scorso è andato tutto benissimo, quest’anno è andato tutto al contrario”. Chiedergli se rimarrà al timone granata è come quasi offenderlo: “Se rimanesse solo chi vince saremmo in pochi”, dice, e poi rilancia dicendo che “l’anno prossimo proveremo a fare una squadra da play off”. Si riparte, quindi, da un signore che per tutta la vita ha messo la sua passione nel calcio, ma la domanda è chi ci sarà con lui. “Nessuno è obbligato, ci riuniremo e vedremo chi vuole rimanere”, risponde Amadei.
Il riferimento sembra essere all’ex presidente e tuttora socio Luca Quintavalli, che dopo aver scritto un lungo post su Facebook con accuse piuttosto pesanti si è finora sottratto alle interviste e quindi alle domande. Ma Amadei dice di non averlo letto, quel messaggio. Anche l’attuale presidente, Carmelo Salerno, ha per ora elegantemente evitato di ribattere.
All’inizio della prossima settimana ci sarà un consiglio di amministrazione. Lì si parlerà di bilancio e di budget, ma sicuramente anche di qualcos’altro. Massimiliano Alvini a Vicenza si è seduto per la 70esima volta sulla panchina granata: non è detto sia stata l’ultima, anche se a parlare fa fatica e i verbi sono al passato: “Avevamo chiesto di non perdere, è veramente brutto così. Nei prossimi giorni parlerò con Amadei, con Doriano (Tosi, ndr), col presidente Carmelo, faremo il bene della Reggiana. Sono felice di questo percorso, felice, davvero, di essere stato l’allenatore della Reggiana”.
Reggiana, ennesima sconfitta: la retrocessione è ancora più amara