REGGIO EMILIA – Da una parte interventi di riqualificazione che hanno cambiato il volto del fabbricato utilizzato un tempo dalla servitù. Di fronte un edificio gemello praticamente diroccato.
Sono le due facce della Reggia di Rivalta. Una è l’ala sud, che sarà presto fruibile, al termine di una progettazione cominciata cinque anni fa. L’altra è l’antistante ala nord, che parte da condizioni di deterioramento di molto peggiori, e il cui recupero è invece lontano da venire.
I primi passi potrebbero coincidere con l’iter dell’asta pubblica riguardante l’immobile. Che è di proprietà della Tecton, cooperativa di costruzioni finita tre anni e mezzo fa in liquidazione coatta amministrativa. “Complesso immobiliare in quartiere Rivalta”, si legge nell’avviso di vendita pubblicato sabato scorso dall’Istituto Vendite Giudiziarie di Reggio Emilia. Il prezzo base è di un milione e 100mila euro, ma l’offerta minima può partire da 825mila euro. Con termine delle offerte fissato il prossimo 13 giugno.
Ciò che rimane di questa antica corte comprende due torrioni originali e fabbricati di servizio, come le scuderie, oltre che una chiesa. A più riprese sono stati lanciati appelli al fine di salvare spoglie di un patrimonio storico e artistico che secondo alcuni rappresentano la parte più ricca e artisticamente interessante del palazzo voluto nel ‘700 da Charlotte Aglaé d’Orléans, nipote del Re Sole, Luigi XIV.
Immobili che ‘risultano in uno stato di abbandono e fatiscenza’, si legge nella documentazione allegata alla vendita. Il tutto è sotto il vincolo delle belle arti. In questa superficie ampia 16 mila metri quadrati, la Tecton puntava a realizzare un borgo di case di prestigio, destinando una quota di spazi anche ad attività del terziario.
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