REGGIO EMILIA – Mancano meno di 20 giorni all’avvio della campagna elettorale per il referendum sulla legge che riduce il numero dei parlamentari. La campagna elettorale si aprirà ufficialmente il 20 agosto, ma l’Anpi, l’associazione dei partigiani italiani, è già scesa in campo e sostiene il no.
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Manca solo un paio di settimane al via della campagna elettorale per il referendum sul taglio dei parlamentari, che si terrà il 20-21 settembre prossimi. Serve la convalida degli elettori alla legge approvata in via definitiva nell’ottobre scorso, che riduce da 630 a 400 i deputati e da 315 a 200 i senatori. L’Anpi, associazione nazionale partigiani, si è già schierata.
“Come Anpi riteniamo che questo taglio non risponda a una necessità concreta di migliorare il funzionamento del Parlamento – spiega Ermete Fiaccadori – ma è una manifestazione dell’antipolitica, che negli ultimi anni con la crisi dei partiti politici si è focalizzata sull’idea di governabilità da ottenere attraverso l’indebolimento del potere legislativo”
Ridurre i parlamentari – secondo l’Anpi – renderebbe più precario il funzionamento delle commissioni parlamentari, limitandone l’efficienza. Aprirebbe spiragli a chi ha ipotizzato scenari di governo con pieni poteri. “Il numero dei parlamentari minore allontana ancor più gli elettori dagli eletti compromettendo la rappresentanza di tante realtà locali, con una modesta riduzione dei costi e con la necessità di una nuova elegge elettorale, con collegi più grandi e per quanto ci riguarda di carattere interprovinciale. Per queste ragioni l’indicazione di voto dell’Anpi è per il no”.
Il referendum su una legge costituzionale è senza quorum, sarà quindi valido qualunque sia il numero dei votanti. “Non si tratta di un no aprioristico o immotivato. Non siamo contro in linea di principio a ridiscutere il tema della rappresentanza e dell’articolazione del nostro sistema democratico bicamerale, ma non siamo d’accordo di fare tagli con l’accetta, come se fosse un semplice taglio di poltrone, senza considerare il valore di questa attività e in particolare gli aspetti di una riforma che deve essere necessariamente organica delle nostre istituzioni”.
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