REGGIO EMILIA – Il comando generale dell’Arma dei carabinieri ha diffuso i dati relativi alle verifiche sui beneficiari del reddito di cittadinanza condotte a livello nazionale fra il 2019 e il 2021. In meno di tre anni, i militari hanno denunciato per truffa oltre 11mila persone che percepivano l’assegno senza averne diritto perché, alla base della loro domanda, c’erano false dichiarazioni.
Di tutte le posizioni controllate, il 6% è risultato irregolare. Un lavoro meritorio, quello dell’Arma, che ha portato alla luce l’indebita percezione di 48 milioni di euro in tre anni da parte di questi soggetti. Le necessarie verifiche e il recupero delle somme consentiranno di avere più risorse per aiutare coloro che davvero hanno bisogno.
I dati dei controlli sul reddito di cittadinanza hanno suscitato molte reazioni nel mondo politico. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, in particolare, hanno gridato allo scandalo, ribadendo la richiesta di abolire questo sussidio, di cui nella nostra provincia beneficiano circa 4.300 persone.
Non altrettanta indignazione ha suscitato l’audizione del direttore dell’Agenzia delle entrate. Ascoltato il 6 ottobre scorso dalla commissione Finanze del Senato, Ernesto Maria Ruffini ha spiegato che il valore complessivo dei debiti fiscali è pari a 987 miliardi di euro. Avete sentito bene, miliardi, non milioni. Tasse, tributi, imposte e multe non pagate da cittadini e imprese. Si tratta di una somma 20mila volte superiore a quella sottratta allo Stato da chi ha barato per avere il reddito di cittadinanza, ma nessuno ha gridato allo scandalo. Anzi, diverse forze politiche, proponendosi come rappresentanti di chi ha debiti in sospeso verso l’Erario, chiedono da tempo la cancellazione delle cartelle esattoriali. Recentemente queste forze politiche hanno ottenuto un risultato: lo stralcio dei debiti notificati tra il 2000 e il 2010. Chi, in quel periodo, non ha pagato Imu, Tasi, bollo auto e multe per un importo residuo fino a 5mila euro, non dovrà pagarli mai più.
Qual è la logica di queste diverse reazioni? Forse si può riassumere così: barare per assicurarsi qualche centinaio di euro al mese a cui non si ha diritto è una vergogna e i sotterfugi messi in atto da un’esigua minoranza dei beneficiari del reddito di cittadinanza bastano e avanzano per giustificare l’abolizione del sussidio. Invece, un’evasione fiscale di massa che sottrae allo Stato e agli enti locali somme enormemente maggiori è da capire e da rappresentare politicamente, perché le tasse sono ingiuste e le multe immeritate.
Reggio Emilia evasione fiscale reddito di cittadinanza