REGGIO EMILIA – La Guardia di Finanza di Reggio ha sgominato un’organizzazione criminale che negli anni aveva messo in piedi una frode fiscale da oltre cento milioni di euro. Quattrocento le aziende coinvolte e 179 le persone indagate.
Ai vertici dell’organizzazione ci sarebbero un 44enne di Bibbiano, Michele Mastropietro, una 49enne di Parma sua ex compagna Whendy Maioli, un 65enne di Fiorano Modenese Roberto Marzana e un bolognese di 48 anni, Marco Rizzi. Il soldalizio – secondo le indagini – attraverso società inesistenti e fatture false, creava crediti fittizi verso lo Stato cedendoli ad aziende vere che in questo modo abbattevano la base imponibile e di fatto non pagavano le tasse. I crediti venivano in parte compensati attraverso l’istituto dell’accollo e in parte ceduti attraverso la simulazione della cessione di un ramo d’azienda. All’organizzazione spettava una percentuale.
Gli ingenti introiti sono stati in parte prelevati in contanti – grazie a veri e propri prelevatori – e in parte bonificati su conti di società estere. L’indagine della Guardia di Finanza è partita nel 2016 con la segnalazione di un’anomalia da parte dell’ufficio antifrode dell’agenzia delle entrate di Reggio, che riguardava proprio Michele Mastropietro e due società a lui collegate. Attraverso intercettazioni, analisi della contabilità e accertamenti bancari, sedono gli inquirenti è emersa una frode fiscale che supera i 100 milioni di euro.
L’organizzazione offriva a oltre 400 aziende un servizio di compensazione di debiti fiscali con la creazione di crediti fittizi, che venivano ceduti”, spiega il comandante provinciale delle Fiamme Gialle Filippo Ivan Bixio.
Il sodalizio aveva di fatto base a Reggio Emilia ma ha coinvolto circa 400 aziende in tutta Italia, di cui 40 fittizie con il ruolo di “cartiere” per l’emissione delle fatture false e 369 beneficiarie delle indebite compensazioni. Nelle ultime ore sono stati eseguiti sequestri e perquisizioni in 28 province. Il sequestro preventivo di beni mobili, immobili, crediti e ogni altro valore nella disponibilità dei destinatari, costituenti il provento illecito della frode, ammonta a quasi 70 milioni di euro.
Il Provvedimento cautelare del GIP di Reggio è stato emesso nei confronti di 87 persone fisiche, di cui 21 residenti in provincia di Reggio e 4 soggetti giuridici (due aziende reggiane, una di diritto tedesco e una con sede a Milano, tutte società che secondo la procura erano a disposizione dei sodali). 179 gli indagati, che in queste ore hanno ricevuto gli avvisi di garanzia. Tra le accuse anche l’associazione a delinquere. Tra i destinatari dell’ordinanza del giudice anche una persona già in carcere a Roma, Salvatore Gaetano, arrestato nella recente operazione a contrasto del narcotraffico internazionale.
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