REGGIO EMILIA – Il 14 aprile 1980, esattamente 40 anni fa, moriva il notissimo scrittore e padagogista Gianni Rodari, che aveva con Reggio e con Loris Malaguzzi un legame particolare. Il 2020 è anche l’anno del centenario della nascita di entrambi.
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Ne “La Grammatica della fantasia”, manifesto pedagogico, Gianni Rodari, morto 40 anni fa, scriveva, tra le altre cose, così: “Quello che io sto facendo è di ricercare le costanti dei meccanismi fantastici, le leggi non ancora approfondite dell’invenzione, per renderne l’uso accessibile a tutti”. Meccanismi, invenzione, democrazia. Parole del 1973 che sono principi guida straordinariamente attuali per gli amministratori e i docenti che si trovano oggi a pensare una nuova scuola, la scuola all’epoca del Coronavirus ma soprattutto la scuola del ‘dopo’ Coronavirus. Allora come ora, il bambino è il protagonista. E’ il cuore del Reggio Emilia Approach. E Rodari proprio a Reggio dedicò la Grammatica della fantasia, che raccoglieva i resoconti di seminari di studi organizzati nella nostra città assieme al suo amico e collega Loris Malaguzzi, che tempo dopo ricordava così quei momenti: “Pittore, poeta, filosofo, politico, giornalista. Stringemmo un grande patto di alleanza”.
La comunità anche adesso si stringe virtualmente attorno ai bambini. Insegnanti, genitori, nonni. Rodari moriva 40 anni fa ma il 2020 è anche l’anno del centenario della sua nascita, così come nacque 100 anni fa a Correggio ancora lui, Loris Malaguzzi. “Reggio Emilia li ha celebrati entrambi al teatro Valli lo scorso 24 febbraio, l’ultima volta in cui la città si ritrovò – ricorda l’assessore comunale all’Educazione Raffaella Curioni – Li celebrerà ancora alla ripresa della vita di comunità”.
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