REGGIO EMILIA – Il progressivo superamento dell’emergenza sanitaria e la ripresa dei concerti dal vivo favoriscono la ripresa di Rcf. L’azienda reggiana, specializzata nei prodotti per l’amplificazione musicale e nei sistemi per la sonorizzazione pubblica, era stata pesantemente penalizzata dall’emergenza Covid, ma ora punta al rilancio.
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“Noi non abbiamo finito qui. Noi abbiamo degli obiettivi molto precisi e aspettiamo solo che il mercato ci consenta di realizzarli”.
L’amministratore delegato di Rcf Group Arturo Vicari ha compiuto 80 anni in maggio, ma l’ottimismo e la passione non gli mancano. Dopo un periodo molto difficile a causa del Covid e dell’azzeramento dei concerti, a partire dalla primavera il clima è cambiato. In estate l’azienda di Mancasale è tornata su livelli di ricavi vicini a quelli del 2019. E il portafoglio ordini è ricco.
“Abbiamo sempre generato il fatturato del mese partendo all’inizio del mese con pochissimi ordini. Oggi di troviamo in casa ordini per mezzo anno: una cosa mai vista”.
Rcf è uno dei tre protagonisti a livello mondiale di un settore altamente specializzato. Realizza prodotti per l’amplificazione musicale e sistemi per la sonorizzazione pubblica. Gli impianti Rcf sono in aeroporti, stazioni, musei, stadi, centri commerciali e grandi alberghi. L’acquisizione più importante nella storia di Rcf, quella della danese Dap, pagata 80 milioni di euro, è arrivata poco prima del grande freddo della pandemia e ha appesantito la situazione debitoria. Ma in Vicari, nel presidente Alfredo Macchiaverna e nel consigliere Remo Morlini, azionisti dell’azienda, non ci sono rimpianti. “No, noi siamo molto contenti perchè quello che abbiamo comprato di robusto è un’azienda danese produttrice di microfoni, un’eccellenza nel mondo, e sta dimostrando cosa vuol dire. E’ riuscita a rimanere in attivo anche nel periodo Covid”.
Negli ultimi mesi Rcf Group ha gestito un riassetto del vertice aziendale, prima con l’arrivo del danese Kalle Hvidt Nielsen al fianco di Vicari, poi con l’ingresso del nuovo direttore finanziario Roberto Passini. Queste nomine indicano che il progetto di quotazione in Borsa, accantonato a fine 2019, resta un obiettivo. “La diminuzione dei costi delle strutture di sonorizzazione e la necessità in tutto il mondo dei concerti, che vediamo crescere giorno dopo giorno, porterà ad aziende come la nostra un mercato decisamente importante”.
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