REGGIO EMILIA – “Perché un’arena spettacoli a Reggio Emilia?”. Era il 1981, se lo chiedeva la storica Radio Venere, che in quegli anni portò al palasport e all’ex Marabù grandi nomi della musica italiana e internazionale. Con il volantino che vi mostriamo Radio Venere chiedeva al Comune e a chi si occupava di organizzare i concerti di realizzare proprio nella nostra città una grande arena spettacoli. “Reggio è una ‘piazza conosciuta’ – si legge nel foglio un po’ sbiadito pubblicato dal sindaco Luca Vecchi su Facebook – ed esiste concretamente una possibilità: il campo volo”, che allora si scriveva staccato.
Leggere queste righe 40 anni dopo, avendo appena calpestato il prato della nuova Rcf Arena, suscita un brivido d’emozione. “Dopo 39 anni abbiamo fatto diventare realtà quello che per tanti sembrava solo un sogno”, scrive Vecchi. Gli fa eco Claudio Maioli, il manager di Ligabue, che da sempre si occupa di musica e ricorda le feste dell’Unità. “Sono orgoglioso di aver contribuito a questo progetto che porterà a Reggio tanto, musica, gente, indotto. Ricordo le feste dell’Unità, di Correggio e di Reggio, l’idea che lì potranno arrivare grandi artisti da tutto il mondo ci inorgoglisce”.
Anche senza una struttura vera e propria nel 1997 arrivarono al Campovolo gli U2, da un elicottero Bono e compagni si calarono sul palco: cosa che sarebbe stata praticamente impossibile altrove. Allora fu il più grande concerto di una sola band in Europa. C’erano oltre 150mila persone. Poi i concerti di Luciano Ligabue e Italia Loves Emilia. Il 2020 avrebbe dovuto essere l’anno del sogno realizzato per chi ama la musica. La festa è solo rimandata, ora l’Arena c’è.
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