WENGEN (Svizzera) – Le cose belle sono inaspettate. E il podio per Giuliano Razzoli era così inaspettato che lo sciatore di Villa Minozzo si era già cambiato e si è dovuto rivestire per salire. Terzo gradino, 37 anni, sei quelli passati dall’ultima volta, sempre in Svizzera, sempre a Wengen. La medaglia d’oro olimpica di Vancouver 2010 in questa stagione della coppa del mondo di slalom è di gran lunga il migliore degli italiani e punta alle Olimpiadi di Pechino. Una favola, di quelle che non ti fanno trattenere le lacrime durante la cerimonia di premiazione: “E’ un podio che cercavo da tanti anni, sei, una emozione unica. Risalirci mi ha ripagato di tanti allenamenti. Una giornata emozionante, che non dimenticherò facilmente”.
Una gara pazza, vinta dal norvegese Braathen che ha firmato la rimonta più incredibile nella storia dello sci: era 29esimo alla fine della prima manche e ha approfittato nella seconda del fondo ancora intatto. Secondo lo svizzero Yule. Razzoli ha chiuso la prima manche al nono posto. Il tempo di 1’41″77 gli ha permesso di arrivare terzo. Per lui è il decimo podio in carriera, comprese due vittorie. Un risultato che sa di duro e costante allenamento, fatica e resistenza di fronte agli infortuni e all’età che avanza. E’ l’unico slalomista azzurro ad averlo centrato in questa stagione. La coppa del mondo andrà ora a Kitzbuehl prima e a Schladming poi. Poi l’appuntamento con i cinque cerchi. “Spero vi siate divertiti a guardare la mia sciata. Appuntamento alla prossima gara, cercherò di fare bene come oggi”
giuliano razzoli sci Wengen slalom speciale olimpiadi Penchino