REGGIO EMILIA – Un’impresa edile con sede in provincia di Cremona, il cui amministratore unico è legato a figure di spicco della cosca Grande Aracri; una ditta individuale, con sede a Reggio Emilia, il cui titolare frequenta i fratelli Silipo; un’altra ditta, con sede a Montecchio, nell’orbita dei Vertinelli.
Sono tre delle situazioni, certamente le più delicate, che hanno spinto il tribunale di Bologna – su proposta della procura distrettuale e del questore di Reggio – a porre sotto controllo giudiziale la Lg Costruzioni. L’azienda è di proprietà della vedova e dei figli di Ignazio Salvo, imprenditore, dirigente della Dc siciliana, esponente di Cosa Nostra a Palermo, condannato per mafia e ucciso dai Corleonesi nel 1992. Ma i problemi, per Giuseppa Puma e per i figli Luigi e Maria Salvo, non arrivano solo dal passato.
Le verifiche di inquirenti e forze dell’ordine hanno accertato la presenza, in tre cantieri della Lg Costruzioni a Reggio, Cavriago e Montecavolo, di 6 ditte ritenute “contigue alla criminalità organizzata”. Due di queste risultano anche tra i fornitori, insieme ad altre 5 giudicate “riconducibili alla ‘ndrangheta”. I nomi più insidiosi nella ricostruzione della magistratura sono tre. Primo: la Curcio Service di Pozzaglio e Uniti (Cremona), il cui amministratore unico Adriano Curcio, cugino del collaboratore di giustizia Salvatore Muto, è descritto come legato a Carmine Sarcone, Salvatore Sestito e Carmine Belfiore. Secondo: l’impresa individuale Bramante Carmine di Montecchio. Bramante è stato condannato nel processo Aemilia come prestanome di Nicolino Grande Aracri e Palmo Vertinelli. La sorella Antonietta è la moglie di Vertinelli. Terzo: Giuseppe Ierardi, titolare di una ditta individuale, in rapporti con i fratelli Luigi e Salvatore Silipo, quest’ultimo condannato nel processo Aemilia.
Tra le relazioni pericolose indicate nelle carte ci sono anche la Global Service Edile di Antonio Mendicino, la Italbeton di Rosario e Carmine Diletto e il Consorzio Socefa di Tommaso Aracri, tutte con sede a Reggio Emilia. La conclusione del Tribunale è netta: “La Lg Costruzioni è un’impresa che, attraverso lo svolgimento della propria attività, rischia di agevolare gli interessi mafiosi”.
Aggiornamento
Le indagini dell’Antimafia, Giuseppe Ierardi: “Nessun rapporto con Salvatore Silipo”
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