REGGIO EMILIA – Rapine violente, quattro, tutte commesse lo scorso maggio, tra il giorno 6 il giorno 31. Tutte ai danni di titolari di centri massaggi cinesi. E loro, i tre rapinatori, sono tutti minorenni.
La procura dei minori di Bologna ha coordinato le indagini della questura reggiana; la squadra mobile si è servita inizialmente delle immagini delle telecamere esterne dei locali finiti nel mirino dei giovanissimi, per poi proseguire alla “vecchia” maniera con perquisizioni domiciliari a casa degli indagati, fino ad arrivare a raccogliere l’ammissione di uno dei tre ragazzini e alla denuncia dell’intero gruppetto.
Oltre alla brutalità dell’azione, fa specie anche la strategia ideata dai tre giovanissimi: nulla di casuale, ma un vero e proprio schema che veniva ripetuto, in base al quale uno dei tre prendeva appuntamento come se fosse un cliente, si presentava al centro massaggi e proseguiva con la pantomima ancora qualche secondo, il tempo di lasciare la porta aperta per far entrare gli altri due. A quel punto, aggredivano la titolare del centro portando via denaro e gioielli.
Le prime due rapine sono andate a segno lo stesso giorno, il 6 maggio, a Modena: nel primo centro massaggi i tre hanno spintonato e colpito la titolare urlandole di consegnare i soldi che aveva e sono fuggiti dopo averle strappato la collanina dal collo; poi il bis, stessa cosa in un centro vicino. Anche il terzo colpo, il 28 maggio, è stato Oltresecchia: quello più violento, perché è spuntato anche un coltello puntato alla gola della titolare in questione per farle capire meglio che doveva aprire la cassa. Il quarto episodio a Reggio Emilia: la titolare ha chiamato subito il 113, denunciando di essere stata colpita e derubata da due giovani entrati poco dopo un cliente, e dalle immagini della videosorveglianza è partita la ricerca del gruppo. A casa degli indagati sono stati trovati indumenti corrispondenti a quelli indossati dalle persone che venivano immortalate.
Le forze dell’ordine ipotizzano che altri centri massaggi siano stati “visitati” dal gruppetto e invitano i titolari a farsi avanti e a denunciare senza paura.
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