REGGIO EMILIA – E’ stato fermato dalla polizia la mattina successiva alla rapina, aveva ancora addosso gli abiti usati in quell’occasione. A inchiodarlo le telecamere di videosorveglianza della zona stazione di Reggio. Lunedì mattina gli agenti della Squadra Mobile della Questura hanno sottoposto a fermo un 20enne tunisino, gravemente indiziato di aver commesso una rapina in concorso con ignoti nella notte precedente, in via Eritrea.
La vittima è un ragazzo di 24 anni, studente fuori sede di Unimore, originario di Recanati. Il giovane ha vissuto momenti terribili e ha chiamato la polizia intorno alle 2 di notte. Ha raccontato agli agenti che mentre tornava a casa, verso l’una di notte, in via Eritrea è stato avvicinato da un gruppo di giovani. Hanno finto di chiedere informazioni poi uno di loro ha estratto un coltello, chiedendo soldi o oggetti di valore. Il 24enne non aveva nulla con sè: a quel punto è stato costretto, sotto minaccia, a comprare tabacco per 50 euro e poi a prelevare contanti a uno sportello bancomat per 550 euro.
Secondo la ricostruzione della vittima i suoi rapinatori poi lo avrebbero costretto anche a consegnare loro il giubbotto che indossava e un orecchino. Dopo la chiamata del giovane la squadra mobile ha avviato le indagini, che hanno portato in poche ore al fermo di uno dei presunti rapinatori, quello che ha estratto il coltello. Il 20enne è stato riconosciuto dagli agenti nelle immagini della videosorveglianza: è un volto noto alle forze di polizia per numerosi precedenti per reati contro la persona, il patrimonio e in materia di sostanze stupefacenti. Il ragazzo è stato fermato lunedì mattina sempre in zona stazione, portato in questura e sottoposto al provvedimento di fermo di indiziato di delitto. Ora si trova in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.
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