GATTATICO (Reggio Emilia) – Fino a tre anni fa Casa Cervi si serviva di Coopservice, ma in questi ultimi anni non erano state messe in campo misure di sicurezza. E, ora, si lavora per ripagare il danno della rapina subita il 25 aprile.
Luca Bosi, vice presidente dell’istituto: “Oggi Coopservice non fa più questo servizio di gestione incassi, non solo per noi ma in generale. Si pensava, comunque, che l’incasso in contanti fosse minore visti i pagamenti elettronici, ma così non è stato. Non ci sono di fatto giustificazioni, noi ci siamo affidati alla buona fede e all’onestà delle gente”.
Non nasconde che ci sia stata una sorta di sottovalutazione dei possibili rischi, Bosi. La gestione dell’incasso del 25 aprile per l’intera giornata era stata affidata a una dipendente e a un collaboratore, che poi sono stati rapinati nel parcheggio. Non erano state messe in campo misure di sicurezza. “Hanno architettato tutto durante la giornata”, ha aggiunto laconico Bosi. Lo zaino e le cassette metalliche svuotate sono stati ritrovati in un campo. “Lì ci sono telecamere, ma chi è stato aggredito ci dice che avevano il volto coperto. Speriamo che li possano individuare, sui soldi abbiamo poca speranza di riaverli”.
Per l’istituto Cervi si tratta di un danno molto rilevante: “Il 25 aprile, nel bilancio dell’istituto, pesa parecchio, poi oltre agli 80-90 mila euro degli incassi rubati bisogna aggiungere circa 100mila euro di spese sostenute, quindi il danno è esattamente il doppio della refurtiva”. Bosi conferma che stanno arrivando da ogni parte attestati di solidarietà e donazioni. In più, si sta lavorando per organizzare un’altra festa, il 2 giugno. “Il 6 maggio abbiamo un Consiglio di amministrazione e decideremo cosa fare, perché adesso dobbiamo mettere in campo qualcosa per riparare al danno che ci hanno fatto questi delinquenti”.
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