REGGIO EMILIA – E’ iniziato lo scorso 1 marzo il Ramadan, ovvero il nono mese del calendario islamico, considerato quello della purificazione e durante il quale, oltre a praticare il digiuno alimentare e sessuale dall’alba al tramonto, si intensifica l’attività di preghiera. L’osservanza del digiuno è uno dei cinque pilastri dell’Islam insieme alla professione di fede, alla preghiera quotidiana, alla donazione ai bisognosi e al pellegrinaggio alla Mecca. Di Ramadan e di tutto ciò che riguarda questo mese sacro per i musulmani si è parlato a Buongiorno Reggio.
Quella di Reggio Emilia è una tra le 10 province italiane con il maggior numero di fedeli musulmani: si stima che nel nostro territorio ve ne siano circa 25mila. Solo in città esistono tre centri islamici, più altri 17 in provincia, che durante questo periodo prevedono momenti di incontro aperti a tutta la cittadinanza.
Durante il mese di Ramadan, le moschee ogni giorno danno l’opportunità ai fedeli di partecipare all’iftar, ossia il pasto serale che interrompe il digiuno.
Diverse sono le nazionalità di credenti ospitati. La data finale del Ramadan non è fissa, ma varia tra il 30 e il 31 marzo, a seconda dell’avvistamento lunare.