QUATTRO CASTELLA (Reggio Emilia) – Hanno agito in pieno pomeriggio, sfruttando il buio dato dalle poche ore di sole della stagione invernale. Sono stati scoperti da uno dei padroni di casa delle villette prese di mira che, dopo essersi reso conto che quelli in giardino non erano parenti ma ladri, li ha inseguiti a piedi senza però riuscire ad arrestare la loro fuga.
“Il tutto si è verificato alle 17.30 di ieri pomeriggio, in via Calatafimi, una via residenziale a Orologia – spiega Federico Beggi – Con la mia famiglia abito nella villetta in mezzo, la prima è di mia suocera, l’ultima di mio cognato. Sono uscito nel giardino che abbiamo tutti in comune poiché volevo gettare l’immondizia e lì ho visto con la coda dell’occhio due persone che stavano girando l’angolo. D’istinto, ho pensato fossero parenti, poi però li ho visti scappare e mi sono messo all’inseguimento. Sono arrivato a 5 centimetri dall’acciuffarne uno, il cui guanto si era impigliato nella recinzione; sfortunatamente, si è liberato appena prima che lo afferrassi”.
A quel punto, Beggi ha chiamato i carabinieri: “Sono arrivati dalla caserma di Cavriago e mi hanno detto che prima erano stati a Roncolo, dove erano state prese di mira diverse abitazioni. Mentre parlavo con i militari, un nostro vicino si è unito a me sostenendo di essere a sua volta stato vittima di furto poco prima. Per quanto mi riguarda, non hanno fatto in tempo a entrare in casa ma hanno portato via dell’argenteria dall’abitazione di mia suocera”. Beggi, che ai carabinieri ha dato il guanto del ladro lasciato sulla recinzione, ha descritto i fuggitivi come “giovani, con i capelli rasati, il cappello in testa. Carnagione chiara”.
La situazione sta diventando difficile da sostenere, come testimoniano la recente rapina commessa all’interno della villa degli Aleotti in città e i diversi colpi messi a segno in collina da parte di quella che potrebbe essere la stessa banda. “Ho scritto sia al sindaco di Quattro Castella che a quello di Reggio – ha concluso Beggi – Viviamo in una società che non ci protegge né ci tutela e non possiamo farci giustizia da soli poiché altrimenti ne pagheremmo le conseguenze. Non mi pare normale, però, che in un quartiere come questo non ci siano perlomeno le telecamere di videosorveglianza”.
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