REGGIO EMILIA – Nel 2019 Parma, Ravenna e Cesena. Quest’anno Modena, Bologna e Piacenza: nell’arco di 12 mesi, la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è stata messa a gara in quasi tutta l’Emilia Romagna. Fa eccezione la provincia di Reggio Emilia, dove il servizio è svolto da Iren e, per 8 comuni della Bassa, da Sabar.
Nel caso di Iren, l’affidamento deriva da una convenzione del 2004 scaduta nel 2011 e rinnovata fino a oggi anno dopo anno. Iren, dunque, opera come gestore in regime di proroga da 10 anni.
Nell’agosto 2016 il Consiglio locale di Atersir, l’Agenzia dei servizi idrici e dei rifiuti in cui sono rappresentati tutti i Comuni, aveva deciso di avviare le procedure di gara ma a distanza di 4 anni il traguardo non è ancora stato raggiunto. Il 2021 potrebbe finalmente essere l’anno della gara anche per Reggio Emilia.
La delibera del Consiglio locale dell’1 agosto 2016 indicava in 15 anni la durata dell’affidamento; considerando che l’anno scorso, nel bacino gestito da Iren, il costo del servizio è stato di 71 milioni, stiamo parlando di un appalto da almeno 1 miliardo di euro.
Le gare aggiudicate o in corso di svolgimento sono comunque state caratterizzate dalla continuità e dalla non belligeranza fra Iren ed Hera. A Ravenna e Cesena ha rivinto Hera, che è l’unico soggetto in lizza anche a Modena in un raggruppamento temporaneo di imprese con Ecobi e Giacomo Brodolini. A Parma e a Piacenza invece Iren deve vedersela con la cordata costituita dal gruppo spagnolo Urbaser e dall’italiana De Vizia. Il consolidarsi di questi monopoli di fatto su base territoriale ha avuto degli effetti sui costi e sulle tariffe? E’ ciò che proveremo a capire in un prossimo servizio.
Reggio Emilia Iren raccolta rifiuti gara affidamento rifiutiRaccolta e smaltimento rifiuti: in 5 anni i costi sono aumentati del 16%. VIDEO