REGGIO EMILIA – Una volta sono bruciate delle masserizie, all’esterno della discarica. Un’altra è toccato ad alcuni cassonetti. Poi c’è stato un copertone dato alle fiamme, oppure un piccolo rogo che ha interessato la zona dei rifiuti tecnologici. Dalla metà di novembre a oggi sono stati ben 15 gli episodi della stessa natura ai danni della stazione ecologica di via Marro in città. Un’area piutosto piccola, di proprietà del Comune e la cui gestione è in capo ad Iren, sotto al cavalcavia di viale del Partigiano in zona Santa Croce. Quindici incendi, seppure ciascuno di questi dalle conseguenze di poco conto, sono veramente tanti. Un elemento che li accomuna è anche l’orario: tutti gli episodi sono avvenuti nel tardo pomeriggio, tra le 18 e le 19. A quell’ora i vigili del fuoco sono nuovamente intervenuti lì ieri, rimanendo al lavoro fino alle 22.30 per mettere in sicurezza l’area. Anche questa volta, come appurato dai carabinieri, sono bruciati alcuni cassonetti. Le fiamme hanno però danneggiato anche alcuni fili elettrici e sono arrivate a lambire la parte in muratura sottostante il cavalcavia.
E’ quindi caccia al piromane del centro di raccolta di via Marro? In realtà per ora non sarebbero mai emersi elementi che in maniera inequivocabile riconducano tutto ad atti dolosi. Certo che il numero così alto di episodi nello stesso luogo non può che far pensare ad un atto volontario. I vigili del fuoco hanno fornito tutta la documentazione tecnica alla questura e alla procura, le forze dell’ordine stanno lavorando sulle immagini del circuito di videosorveglianza della zona. Iren per ora si limita a parlare di “bruttissimi episodi” aggiungendo di non essere in possesso di elementi ulteriori. L’area non è sotto sequestro, ma è probabile che Iren la chiuda temporaneamente per poi pensare ad una eventuale delocalizzazione.











