MONTECCHIO (Reggio Emilia) – Spostiamoci a Montecchio per tornare a parlare della statua finita distrutta per sbaglio durante i lavori di demolizione di un muro del palasport. Abbiamo incontrato la donna che, più di quarant’anni fa, fece da modella per la realizzazione dell’opera. “Sto vivendo – dice – una situazione surreale”.
***
“Ho incontrato una donna in paese e mi ha raccontato quello che era successo. Sono rimasta sbalordita. Mai pensato di dover parlare di questa cosa davanti a una telecamera”.
Dalle nostro parti si suol dire “Ce ne viene una gamba”, ma in questo caso, dialettalmente parlando, la gamba doveva “venire indietro”. E così è stato. Qualcuno, forse lo stesso che se n’era impossessato, ha restituito il pezzo di bronzo, facendolo trovare davanti al cantiere luogo dell’incidente di percorso che ha mandato in frantumi quella che era la raffigurazione della gioventù ma anche dello sport. Manuela Castagnetti oggi ha 55 anni, di professione impiegata. Era una ragazzina quando venne scelta dallo scultore Armando Giuffredi come modella.
“Avevo 14 anni. Pattinavo a livello agonistico e mi allenavo sulla pista che c’era nel giardino del castello. Giuffredi cercava una modella nel mondo dello sport. Chiese il permesso ai miei genitori. All’inizio non volevo, mi vergognavo, poi accettai e fu una cosa bella”.
La realizzazione durò un paio d’anni, durante i quali, soprattutto d’estate, Manuela aveva appuntamento nel laboratorio dell’artista, che aveva su di lei eseguito dei calchi in gesso, alle braccia e alle gambe, al fine di poterli utilizzare in assenza della studentessa. “Non andai all’inaugurazione. Ero molto piccola e mi vergognavo molto”.
Leggi e guarda anche
Montecchio, anonimo riconsegna la gamba della scultura distrutta. VIDEO
Reggio Emilia lavori Montecchio Emilia demolizione palasport statua Armando Giuffredi statua distrutta Manuela CastagnettiLa demolizione di un muro del palasport distrugge la scultura di Giuffredi. VIDEO