REGGIO EMILIA – Parla a monosillabi, come ogni ragazzo di quell’età che non ha una gran voglia di rispondere. Potremmo aggiungere: come ogni ragazzo reggiano di quell’età.
Nè Kobe, che pure aveva sogni molto concreti, nè il nostro Fabrizio Montanari immaginano che questi secondi diventeranno un pezzettino di storia della città e della storia di un campione. Adesso quei secondi sono anche un pezzettino di ‘Kobe, Una storia italiana’, il docufilm disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video che sta mietendo grande successo per il ritratto intimo che tratteggia del campione dell’Nba scomparso nel gennaio 2020 in un incidente aereo assieme alla figlia Gianna.
L’obiettivo è restituire al pubblico le tappe dell’infanzia italiana di Kobe Bryant al seguito del padre Joe, un percorso in cui Reggio Emilia ha avuto un grande ruolo, così come ce l’ha nel docufilm, i cui realizzatori hanno attinto anche dall’archivio di Telereggio.
Dalle parole di Davide Giudici, attuale presidente provinciale della Federazione Pallacanestro, che giocò con Bryant per due stagioni negli Aquilotti della Pallacanestro Reggiana, a quelle del loro allenatore Andrea Menozzi, responsabile del settore giovanile biancorosso, ai ricordi delle amiche di scuola del tempo Giada Maslovaric e Alice Blumetti.
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