REGGIO EMILIA – È risultato positivo agli esami tossicologici Orjol Lame, il 32enne alla guida dell’auto che domenica sera intorno alle 20 si è schiantata contro un rustico disabitato sulla via Emilia, a Gaida. Nell’incidente hanno perso la vita quattro persone, la compagna Shane Hyseni, di 22 anni, il figlio della coppia Mattias, di un anno e mezzo, tutti residenti a Reggio, il fratello e la sorella di Shane, Resat e Rejana di 9 e 11 anni, residenti a Parma. Le analisi effettuate all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio, dove Lame è ricoverato in condizioni critiche in Rianimazione, hanno riscontrato diverse sostanze stupefacenti e alcool nel sangue.
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Sull’accaduto la Procura ha aperto una inchiesta. Il fascicolo è affidato al sostituto Marco Marano. Lame è indagato per omicidio stradale plurimo aggravato. Il quadro accusatorio è pesante. Dagli accertamenti è emerso anche che l’auto era priva di revisione e senza assicurazione. Altro aspetto da chiarire, il veicolo risulta intestato a una persona morta nei mesi scorsi.
Parallelamente proseguono gli accertamenti della polizia locale sulla dinamica del sinistro. I cinque avevano cenato fuori. Lame e Shane stavano accompagnando a Parma, nella frazione di Casaltone, Resat e Rejana per riconsegnarli ai genitori, e poi sarebbero tornati a Cadè dove vivevano. Un viaggio mai completato e finito nel sangue. Da chiarire in primis la velocità della Fiat Stilo. Il tachimetro è stato trovato fermo con la lancetta su 220 km/h, il massimo presente. Una velocità che la vecchia auto comunque non avrebbe potuto raggiungere. Di certo, visti i danni subiti dalla casa, la Stilo viaggiava a velocità più che sostenuta.
Aggiornamento
Tragedia di Gaida: Orjol alla guida senza aver mai conseguito la patente
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