REGGIO EMILIA – Un cambiamento dei requisiti per una fase di transizione nel 2023, in vista dell’abolizione nel 2024: il reddito di cittadinanza, introdotto all’inizio del 2019 dal governo M5S-Lega, viaggia ormai su un binario morto. Già dal prossimo gennaio chi ha il reddito di cittadinanza e teoricamente può lavorare, i cosiddetti “occupabili”, perderà almeno quattro mensilità perché potrà avere il sussidio per non più di 8 mesi. Chi invece vorrebbe chiederlo, non potrà più presentare domanda.
Reggio Emilia non è certo fra le province italiane in cui questa misura ha avuto la maggiore diffusione, anzi. Ma l’abolizione del reddito di cittadinanza non sarà indolore neppure dalle nostre parti. L’anno scorso i nuclei famigliari che hanno potuto beneficiare di questa forma di sostegno al reddito sono stati 6.746: 6.118 grazie al reddito di cittadinanza e 707 grazie alla pensione di cittadinanza. Nel primo caso, l’importo medio percepito è stato di 492 euro al mese, nel secondo di 268 euro. La tendenza è stata simile anche quest’anno: nei primi dieci mesi dell’anno 5.551 reggiani hanno avuto il reddito di cittadinanza e altri 695 la pensione, con importi medi superiori di una decina di euro al mese rispetto al 2021.
Quanto costa all’Inps il reddito di cittadinanza? Se l’anno scorso tutti i beneficiari reggiani avessero percepito 12 mensilità, l’importo erogato nella nostra provincia sarebbe vicino ai 38 milioni di euro. Nei primi dieci mesi del 2022 si viaggia finora sui 35 milioni, sempre ammesso e non concesso che tutti abbiano incassato l’assegno da gennaio a ottobre. A partire dal 2024, ha assicurato il Governo, il reddito di cittadinanza sarà sostituito da una nuova forma di sussidio per i poveri. I requisiti sono ancora da definire.
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