REGGIO EMILIA – La chiesa dei Santi Carlo e Agata, in via San Carlo, nel cuore del centro storico, potrebbe essere la nuova sede permanente del presepe di Giancarlo Beltrami.
Sembra giunta a conclusione l’odissea di un simbolo della nostra città, che da più di 10 anni non trova una collocazione stabile. Ora, il Comune e la diocesi di Reggio e Guastalla hanno individuato il luogo che potrebbe accogliere l’opera. La scelta, come detto, è caduta sulla chiesa di via San Carlo: costruita nel nono secolo e attualmente sconsacrata, l’edificio ha ospitato in passato mostre e concerti. Al momento è chiusa per il rafforzamento locale alle coperture e il miglioramento sismico. Lavori che termineranno a marzo e da quel momento si potrebbe lavorare alla messa a dimora del presepe.
L’interno barocco, del Seicento, fu progettato da un collaboratore del Bernini, l’architetto Bartolomeo Avanzini, autore fra l’altro del palazzo ducale di Modena e di gran parte del vescovado. La sede che il sindaco e il vescovo hanno proposto a Giancarlo Beltrami già la primavera scorsa è dunque assai prestigiosa. Cosa ha risposto l’autore del presepe? Contattato dalla nostra redazione, Beltrami è stato possibilista: “La chiesa di San Carlo potrebbe diventare la nuova collocazione, rifletterò”, si è limitato a dire a Tg Reggio.
I diorami che compongono il presepe di Beltrami raccontano scene di vita, il territorio, scorci della Reggio che fu e tanto altro ancora. Un’opera frutto di decenni di lavoro che per 44 anni è stata una tradizione natalizia della nostra città, capace di unire grandi e piccoli. Dal dicembre del 2011 il parroco di San Nicolò, don Ranza, sfrattò il presepe che, da allora, non ha dimora fissa. L’intesa prevede che la curia metta a disposizione gli spazi, mentre il Comune sarà chiamato alla gestione museale. Diversi privati si sono resi disponibili a supportare economicamente i lavori che fossero necessari.
Non è la prima volta, però, che la soluzione sembra a portata di mano. Nel novembre 2020 l’assessore Maria Francesca Sidoli annunciò che il presepe sarebbe stato trasferito ai Chiostri di San Pietro, poi non se ne fece niente.
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