REGGIO EMILIA – I clienti Iren che hanno contratti del gas a prezzo fisso in scadenza stanno ricevendo nella cassetta delle lettere una comunicazione poco incoraggiante. Quando i contratti scadranno, il prezzo del gas che verrà applicato sarà superiore ai 2 euro al metro cubo: quasi quattro volte più di oggi e circa il 40% in più rispetto agli aumenti bloccati nei mesi scorsi dal governo Draghi.
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Un decreto del precedente Governo ha impedito alle aziende fornitrici di gas ed energia elettrica di modificare unilateralmente le condizioni economiche del servizio prima della scadenza dei contratti. Uno stop in vigore per nove mesi, fino al 30 aprile 2023. Le aziende energetiche, alle prese con l’impennata delle quotazioni delle materie prime, devono dunque portare pazienza con i clienti che hanno contratti a prezzo fisso. Nei mesi scorsi, ad esempio, Iren fu costretta ad annullare le comunicazioni con le quali annunciava, a partire dal 1° novembre, il passaggio del prezzo del gas da 56,9 centesimi a metro cubo a 1,468 euro, con un aumento del 158%.
Le aziende hanno però mano libera con i contratti in scadenza. E a giudicare dalle lettere che stanno arrivando nelle case dei clienti reggiani, il futuro si annuncia ancora più fosco. Alla scadenza dei contratti il prezzo del gas al metro cubo passerà da 56,9 centesimi a 2,04 euro. Per le famiglie, dunque, il gas costerà quasi quattro volte di più. I clienti dovranno anche pagare un costo fisso annuo di 130 euro. Le simulazioni di Iren danno l’idea della stangata. Per un consumo annuo di 1.400 metri cubi di gas, si passerà da una spesa di 876 euro a una spesa di 2.867 euro all’anno. Se i consumi si attestano a 2mila metri cubi, si spenderanno 4.025 euro all’anno anziché i 1.224 di oggi. Chi non ci sta, ha un’unica strada: recedere dal contratto e affidarsi a un altro fornitore.
Molte aziende hanno adottato la stessa linea di Iren. Un’eccezione è Tea, l’azienda pubblica che gestisce il teleriscaldamento a Mantova. Il Comune ha deciso che gli 8 milioni di profitti extra realizzati dall’azienda siano restituiti ai clienti sotto forma di sconti sulle bollette.













