REGGIO EMILIA – Il voto del 14 luglio scorso in Consiglio comunale sul Piano urbanistico generale è importante non solo per i progetti che sono stati approvati, ma anche per quelli a cui la giunta e la maggioranza in Sala del Tricolore hanno detto di no.
Il Consiglio ha approvato 12 interventi per poco meno di 10 ettari, ma ne ha bocciati altri 9 che avrebbero consumato 15 ettari di suolo. Perché queste manifestazioni di interesse da parte di operatori economici di varia natura non sono state accolte? Perché, secondo la giunta e l’assessore Carlo Pasini, non sono coerenti con gli obiettivi fondamentali del Pug, che punta a coniugare sviluppo e limitazione del consumo di suolo.
Alcuni dei progetti bocciati erano certamente impattanti dal punto di vista ambientale. Lidl Italia, ad esempio, voleva realizzare una piattaforma logistica in viale dei Trattati di Roma, a Mancasale, nella zona del ponte sud di Calatrava. Aldi srl, filiale italiana del colosso tedesco della grande distribuzione, puntava a costruire un supermercato nell’area della ex centrale Enel di via Morandi, nella zona di San Prospero Strinati. Idromeccanica Bertolini, invece, proponeva un intervento commerciale e terziario lungo l’asse della via Emilia, tra la sede di Newlat e il centro commerciale Volo. Pollice verso della giunta anche per due concessionarie: la prima è quella che Autoluna e Dexia avrebbero voluto insediare all’ex Marabù, la seconda quella che Baiauto proponeva di realizzare in via Martiri di piazza Tien An Men ampliando la sede attuale. Progetti che, secondo la maggioranza, sono in contrasto con i principi ispiratori del Piano urbanistico generale, di volta in volta perchè consumano suolo, non riqualificano zone già urbanizzate oppure generano ulteriori flussi di traffico in aree già congestionate.
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