REGGIO EMILIA – Il Superbonus 110% continua a trainare il settore delle costruzioni. Nei primi sei mesi di quest’anno, il solo Comune di Reggio ha autorizzato complessivamente 2.160 interventi edilizi, il 6% in più rispetto al record del 2021. Se si fa il confronto con la media 2014-2020, il balzo è addirittura del 45%.
Le autorizzazioni per nuove costruzioni sono una settantina. Le altre 2.088 sono invece relative a ristrutturazioni. Dietro questo boom ci sono essenzialmente due agevolazioni: la prima è il bonus facciate, che ha avuto particolare successo nel centro storico della città; la seconda, quella prevalente, è appunto il Super Ecobonus.
La mole di investimenti messa in moto dal Superbonus 110% è impressionante. Sulla base delle cifre regionali pubblicate da Enea, si può stimare che nella nostra provincia siano state presentate circa 1.800 asseverazioni tra condomini, edifici unifamiliari e unità indipendenti. Gli investimenti ammessi a detrazione si aggirano sui 330 milioni di euro e i lavori già conclusi sui 245 milioni. Ci sono dunque lavori in attesa di completamento per 85 milioni. Questi 85 milioni corrispondono grossomodo a 94 milioni di euro di bonus fiscali. Gli oneri a carico dello Stato, sotto forma di detrazioni, ammontano per la provincia di Reggio a 360 milioni di euro.
Ma cosa succederà adesso? Le imprese edili reggiane nel 2021 hanno aumentato i ricavi del 50%, ma molte hanno le casse vuote. Sono in crisi di liquidità anche e soprattutto perché le banche, dopo aver fatto il pieno di crediti, non vogliono più comprarne altri. Il meccanismo si è ingolfato. Alla fine dell’anno, il Superbonus per le abitazioni indipendenti arriverà a fine corsa, mentre nel 2023 verrà meno l’agevolazione per condomini e piccoli edifici. Dopo il colpo di coda del Superbonus, si rischia un contraccolpo altrettanto fragoroso.
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