REGGIO EMILIA – Una battaglia giudiziaria senza esclusione di colpi oppone il principale gruppo creditizio italiano, Intesa Sanpaolo, alla famiglia Ferrarini. Una controversia multimilionaria che nel mese di dicembre ha vissuto un passaggio di rilievo, con la vendita all’asta, per ordine del tribunale di Reggio Emilia, di un gigantesco appezzamento di terreno agricolo di proprietà dei Ferrarini a Borzano.
La vicenda trae origine da un mutuo da 32 milioni di euro, erogato nel 2014 da Veneto Banca a Immobiliare Vendina, società della famiglia Ferrarini. A garanzia del mutuo fu concessa ipoteca su una serie di beni. Nel 2017 Veneto Banca finì in liquidazione coatta e in seguito fu incorporata da Intesa. Il mutuo però non fu rimborsato e il gruppo bancario, per recuperare le somme, ha promosso una serie di azioni che hanno dato origine a due procedure esecutive. Con un decreto ingiuntivo del tribunale di Reggio, i cinque fratelli Ferrarini sono stati condannati a pagare, in solido tra loro, 32 milioni di euro.
La famiglia Ferrarini ha reagito con una controffensiva su più piani. Non solo ha impugnato il decreto ingiuntivo, ma ha promosso anche due azioni civili: una per chiedere la declaratoria di nullità del mutuo e dell’ipoteca, l’altra contro Veneto Banca per chiedere la riduzione del debito, perché il finanziamento fu concesso contestualmente all’impegno ad acquistare azioni dell’istituto. L’illiceità delle cosiddette “operazioni baciate” e la restituzione delle azioni, ormai prive di valore, comporterebbero una riduzione del debito da 32 milioni a 6.
Il braccio di ferro è in corso e probabilmente durerà anni. Intanto, però, l’opposizione alle procedure esecutive è stata rigettata. E così il 7 dicembre scorso è andato all’asta uno dei beni pignorati: un fondo costituito da terreni agricoli a Borzano per una superficie complessiva di oltre 1 milione di metri quadrati. Il fondo è stato venduto al prezzo di 2,2 milioni di euro.
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