REGGIO EMILIA – Tra le diverse vicende al centro della controversia legale che oppone la famiglia Ferrarini al gruppo Pini, attuale proprietario di Ferrarini spa e di Vismara, la più singolare è quella che riguarda la cosiddetta ‘ricetta segreta’.
Si tratta di una miscela aromatica utilizzata per la produzione del prosciutto cotto. Una miscela ideata nel 1956 dal fondatore dell’azienda Lauro Ferrarini. Questi non l’ha mai trascritta e l’ha trasmessa a voce ai figli, che ne sarebbero oggi gli esclusivi titolari.
In un esposto depositato in Procura a Reggio e in un atto di citazione presentato al Tribunale di Bologna, la famiglia Ferrarini accusa il gruppo Pini di essersi appropriato della ricetta segreta e di utilizzarla in modo illecito a partire dall’ottobre dell’anno scorso.
La questione potrebbe apparire di secondaria importanza, se non fosse che il commissario giudiziale di Ferrarini, Bruno Bartoli, ha scritto nelle sue relazioni che la qualità del prosciutto cotto Ferrarini non è replicabile altrimenti e che senza la ricetta segreta la stessa riuscita del piano di concordato sarebbe a rischio. Concetti condivisi dall’attestatore del piano.
Ma quale ricetta segreta, replica il gruppo Pini. La verità è che Ferrarini spa ha sempre prodotto la miscela aromatica internamente, con proprio personale. Molti a Rivaltella conoscevano gli ingredienti, perchè la ricetta fa parte del patrimonio aziendale. Piuttosto, attacca il gruppo Pini, a partire dal 2021 – per decisione dei Ferrarini – l’azienda ha cominciato ad acquistare il decotto aromatico da una società esterna, Farneto, riconducibile ai fratelli Ferrarini, con esborsi annui che sono arrivati a superare il milione e 200mila euro.
Da qui la decisione della nuova proprietà di far produrre la miscela a base di spezie a una società del gruppo Pini e di acquistarla a prezzo inferiore.
Il braccio di ferro ha conosciuto un nuovo colpo di scena nelle settimane scorse, quando i fratelli Ferrarini hanno depositato in Procura a Reggio una integrazione della denuncia in cui accusano il presidente di Ferrarini spa, Roberto Pini, e un dipendente dell’azienda di violazione delle norme sul segreto industriale. Il fascicolo è sulla scrivania del sostituto procuratore Stefano Finocchiaro.
Reggio Emilia prosciutto cotto Rivaltella famiglia Ferrarini Gruppo Pini