REGGIO EMILIA – Era nell’aria dopo le tante segnalazioni arrivate, ora è ufficiale: l’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di quattro aziende energetiche, sospettate di non aver rispettato il decreto Aiuti Bis. Tra queste quattro aziende c’è Iren. Le altre sono E.On, Dolomiti Energia e Iberdrola. Le legge, varata dal governo a sostegno delle famiglie, vieta alle società fino al 30 aprile sia di modificare unilateralmente il costo del gas, sia di inviare le comunicazioni di preavviso.
Ad Iren viene contestato il fatto di aver comunicato ai clienti la scadenza delle offerte a prezzo fisso e di aver proposto loro la modifica unilaterale del contratto. L’azienda sostiene di aver agito in modo conforme alle norme e di aver proposto un adeguamento del prezzo ai soli clienti in scadenza delle condizioni contrattuali.
Soddisfatta la Federconsumatori, che per prima ha presentato gli esposti e per lo stesso motivo sta agendo contro Hera ed Enel. “Chiediamo che a questo punto l’autorità ci dia chiarezza dal punto di vista tecnico-giuridico per permettere ai cittadini e anche alle società di avere maggiore chiarezza e competenza sull’articolo 3 delle modifiche contrattuali”, le parole a commento di Rino Soragni, presidente provinciale di Federconsumatori.
Si sta verificando anche un fenomeno del tutto inedito. Alcune società stanno comunicando ai clienti l’interruzione della fornitura del gas nel giro di pochi giorni per “eccessiva onerosità sopravvenuta”. Il cliente non resterà senza gas. La materia prima arriverà tramite il cosiddetto “operatore per la fornitura di ultima istanza”, Hera ed Enel per l’Emila Romagna. In alternativa, l’utente può scegliere un altro gestore, ma sul mercato troverà prezzi molto più elevati. “Sono le società minori che non hanno le risorse per rimanere sul mercato in questa fase. In Italia ce ne sono circa 750”, dice la Federconsumatori. Il consiglio è di affidarsi a gruppi grossi e strutturati, non seguire le promozioni e basarsi sempre sul costo delle materie prime.
“Utilizzare come punto di riferimento il mercato tutelato – ha rimarcato Soragni – Se io so che tutti i mesi l’autorità mi pubblica il costo dell’energia, quello è già un punto di riferimento per comparare le offerte. Altro elemento importante da sapere è che siamo passati da giugno con 350 euro al megawattora a oggi che siamo a 110 euro magawattora. Quindi, c’è una speculazione fortissima e dobbiamo stare molto attenti a proposte che vincolano sul prezzo per i prossimi 12 o 24 mesi”.
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