SCANDIANO (Reggio Emilia) – Partecipato e dai toni accesi il consiglio dell’Unione di ieri sera. La dirigenza dell’Ausl ha spiegato ai cittadini presenti i motivi dello slittamento della riapertura del pronto soccorso e non solo. Ci sono importanti novità per quanto riguarda il Magati.
I consiglieri dei Comuni dell’unione Tresinaro Secchia hanno espresso tutte le paure e le perplessità dei cittadini in merito alla riapertura solo di giorno del presidio. “Il cantiere e i collaudi dovrebbero finire ad aprile, la riapertura presumibilmente a maggio”, ha detto Cristina Marchesi, direttrice generale dell’Ausl. Annamaria Ferrari, direttrice del dipartimento Emergenza urgenza, ha spiegato che il Pal, il Piano Attuativo Locale del 2017 prevedeva a livello provinciale un organico di 94 medici di medicina d’urgenza; allora erano 73, oggi soltanto 68. Una carenza che non permette la riapertura di notte del pronto soccorso, almeno per alcuni anni, finché i nuovi professionisti non si saranno formati. “Avevamo quattro medici che sono andati in Medicina e due chirurghi che sono andati in Chirurgia”, ha spiegato Sergio Alboni, direttore del pronto soccorso scandianese.
Il Consiglio dell’Unione è stato anche l’occasione per presentare importanti novità che riguardano l’ospedale di Scandiano. Dal 22 febbraio, infatti, i 40 posti letto della Lungodegenza del Santa Maria Nuova sono stati trasferiti al “Magati” per un totale di 70, col progetto di creare un centro operativo provinciale. Superata l’emergenza Covid, poi, all’interno del complesso ospedaliero troverà spazio il primo ospedale di comunità della provincia, una struttura intermedia tra l’assistenza domiciliare e l’ospedale vero e proprio.
Non ha preso parte all’incontro il consigliere del Gruppo Misto Alessandro Nironi Ferrari, che ha motivato la sua scelta sui social: “In primis perché esperienze del passato mi hanno insegnato come queste occasioni rischino di diventare null’altro che precostituite kermesse; in secondo luogo, ma primo per importanza, perché le istituzioni hanno avuto una infinità di occasioni per chiarire la loro posizione sul futuro del Magati prima di oggi; ultima considerazione: il pronto soccorso aperto 12 ore al giorno è inaccettabile per ragioni talmente ovvie, anzi banali, che non starò nemmeno a ripercorrerle. Deve invece riaprire, senza indugio e a orario continuato”.
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