REGGIO EMILIA – Sono già stati ribattezzati i medici a gettone. Medici privati in servizio a chiamata che saranno presto operativi nei pronto soccorso degli ospedali reggiani. Una soluzione dovuta alla difficoltà nel fronteggiare la carenza di personale anche e soprattutto in vista delle ferie estive. L’Ausl, con procedura d’urgenza, ha infatti, pubblicato un bando di appalto per l’affidamento esterno dei servizi medici di pronto soccorso, per l’attività di auto medica, per l’osservazione breve intensiva e per la medicina d’urgenza.
Il servizio di fornitura del personale sarà effettuato da soggetti privati, imprese o raggruppamento temporaneo di imprese. Stiamo parlando, in sostanza, di agenzie di lavoro interinale singolarmente o in associazione tra esse. Ma in gioco potrebbero entrare anche cooperative di medici. Il ricorso ai medici a chiamata è previsto per un periodo di sei mesi per un importo complessivo di quasi 380mila euro netti da corrispondere all’operatore aggiudicatario, con possibilità di rinnovo per il primo semestre 2023.
L’arruolamento dei medici a gettone, i cui turni di lavoro variano dalle 3 alle 12 ore giornaliere, consentirebbe la riapertura già da giugno del pronto soccorso del Magati di Scandiano, chiuso da inizio pandemia. Qui il fabbisogno stimato di professionalità a chiamata sarebbe pari a 15 ore giornaliere. Per le altre sedi dalle 8 alle 3 ore quotidiane. Per quanto riguarda i requisiti, il personale non deve – prevede il bando – essere titolare, per tutto il periodo lavorativo, di alcun rapporto di lavoro dipendente con il Servizio Sanitario Nazionale, né con altri enti o aziende pubbliche o private. Inoltre non deve essere stato dipendente o aver cessato il rapporto di lavoro con diritto alla pesione negli ultimi tre anni.
Tra i requisiti per i medici da arruolare c’è inoltre quello, se non di essere di madre lingua italiana, di possedere una buona competenza relazionale. Nell’ultimo concorso appena espletato dall’Ausl per l’assunzione di medici da destinare al servizio di emergenza urgenza, su 13 iscritti, nessuno era in possesso di specializzazione.
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