SCANDIANO (Reggio Emilia) – Inizieranno a metà gennaio e dovrebbero concludersi entro l’estate i lavori di adeguamento al termine dei quali verranno riaperti i pronto soccorso di Scandiano e Correggio chiusi da 10 mesi. La responsabile, Anna Maria Ferrari, fa il punto anche sull’aumento dei casi Covid cui si sta assistendo da qualche giorno a questa parte.
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Si sale con i casi e i ricoveri, ci sono gli appelli all’attenzione, arrivano le chiusure da lacrime e sangue. Si scende, si respira. E poi accade qualcosa, che siano le vacanze estive e le serate in discoteca all’aperto o il Natale. Il primo osservatorio è sempre il pronto soccorso. “I ritrovi, ma anche lo shopping natalizio negli ultimi giorni hanno sicuramente contato”, spiega Anna Maria Ferrari, responsabile del dipartimento Emergenza urgenza dell’Ausl. Terza ondata, o terzo momento della stessa grande onda: ci siamo dentro. “A seconda di quello che succede, ci saranno altre ondate”, afferma Ferrari.
I pronto soccorso di Scandiano e Correggio sono chiusi da dieci mesi. Una decisione presa a inizio pandemia perchè considerati luoghi in cui non si sarebbe riusciti a tenere distinti i flussi covid da quelli non covid, con evidenti conseguenze deleterie sul contagio. Ma è ovvio che la mancanza di questi presidi ha pesato non poco sulla cittadinanza. Dopo parecchio ritardo – sarebbero dovuti iniziare lo scorso ottobre, le risorse erano state stanziate ma mancava l’ok all’iter da parte del Governo – cominceranno finalmente a metà gennaio i lavori di adeguamento in entrambi i pronto soccoro, al termine dei quali, entro l’estate, ci sarà la riapertura.
Si tratta di un pacchetto di opere da un milione e 250mila euro per il San Sebastiano e di quasi un milione e 400mila euro per il Magati, che nel frattempo continua a essere ospedale Covid. Verranno realizzate camere calde e percorsi che serviranno a separare gli accessi. Ma l’ammontare totale dei fondi è di oltre 7 milioni, perchè adeguamenti verranno fatti in tutti e sei i pronto soccorso del territorio. “L’obiettivo è che i lavori procedano tutti assieme”, conclude Anna Maria Ferrari.
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