REGGIO EMILIA – “Non è facile fare sport a livello agonistico e contemporaneamente studiare. Ci vuole tanta determinazione e porsi degli obiettivi, questo è il primo passo. E poi buttarsi nel percorso che si sta facendo”. Capitano della squadra granata che ha vinto il campionato di calcio di serie C e studente all’università di psicologia: Paolo Rozzio è il testimonial ideale del progetto Scale, presentato dal Panathlon e dal suo presidente Enrico Prandi e promosso dalla Reggiana, finanziato attraverso un bando europeo.
L’obiettivo è quello di usare il calcio come strumento per ridurre l’abbandono scolastico dei ragazzi. Secondo l’Unione Europea, a Reggio la dispersione scolastica nella fascia tra i 18 e i 24 anni è del 9,8%: “Rispetto al territorio nazionale è una realtà fortunata, perchè in Italia siamo intorno al 13% di abbandono scolastico precoce – ha detto la dirigente scolastica Donatella Martinisi -. Ciò non toglie che il numero è importante. L’indirizzo che ci è stato dato dal Consiglio Europeo è quello di avvicinarsi al 9% entro il 2030″.
Alla serata, organizzata al Cere da Paolo Panciroli, hanno partecipato anche le autorità insieme a Emanuele Paolucci, segretario della LegaPro coinvolta nel progetto Scale insieme ad altre quattro federazioni calcistiche internazionali. Per l’Italia, le attività saranno svolte proprio dalla Reggiana insieme ad Unimore. ‘Sarà un lavoro di studio e di confronto con gli stakeholder sul territorio, dai presidi agli insegnanti, per quello che riguarda le problematiche relative all’abbandono scolastico – ha detto Nicola Simonelli, segretario generale della Reggiana e referente del progetto -. Poi un lavoro concreto insieme agli allenatori e ai ragazzi perchè lo sport, e il calcio in particolare, può aiutare i giovani a completare il loro percorso scolastico”. “Il progetto prevede che, non solo le scuole, ma anche le società sportive collaborino insieme sui singoli ragazzi per fare in modo che entrambi guardino i progressi educativi – ha aggiunto Loris Vezzali, docente di Psicologia Sociale e dei Gruppi di Unimore -, in modo che migliorino il loro andamento scolastico e magari ci siano minori probabilità che abbandonino la scuola”.
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